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Cartografia di dettaglio

La CARTA LITOLOGICA E DELLA DINAMICA GEOMORFOLOGICA viene redatta alla scala 1:2.000, sulla base di rilievi diretti sul terreno e studi di dettaglio; tale cartografia definisce:

  • ubicazione dei depositi di copertura, con una valutazione indicativa del loro spessore medio. La distinzione della tipologia dei depositi superficiali è basata prevalentemente sulla loro genesi (che in generale permette di stimarne la granulometria prevalente e la relativa variabilità);
  • ubicazione delle unità del substrato roccioso (quando presente), con i relativi dati di giacitura. La distinzione di tali unità è basata sulle caratteristiche o sulle associazioni litologiche prevalenti. Sono evidenziate in particolare le zone con substrato roccioso che, per la presenza di particolari litotipi e/o per l'elevato grado di fratturazione e/o assetto strutturale/giaciturale, denotano caratteristiche geomeccaniche scadenti;
  • ubicazione delle forme e dei processi geomorfici attivi o quiescenti più significativi per la valutazione della dinamica geomorfologica;
  • ubicazione dei principali elementi geomorfologici derivati da processi inattivi ritenuti utili per la descrizione delle aree di studio, soprattutto quando possono essere riattivati dallo sviluppo urbanistico od azioni ad esso correlate ma non definibili aprioristicamente.

Esempio di carta litologica e della dinamica geomorfologica e della relativa legenda:

Carta dell'acclività

Sebbene non specificatamente richiesta dalla normativa, a supporto della fase finale di suddivisione del territorio in funzione di classi di fattibilità, sopratutto per i comuni collinari o montani, è sempre utile la redazione della CARTA DELL'ACCLIVITÀ in quanto consente di individuare, in via preliminare, le aree più favorevoli allo sviluppo urbanistico.

Quanto ricavabile dalla carta clivometrica deve essere sempre esaminato in relazione ad altri aspetti di carattere geologico, come le caratteristiche geotecniche dei depositi di copertura, la litologia, l'assetto strutturale e le caratteristiche del substrato roccioso, oltre agli ulteriori elementi di dinamica geomorfologica.

Spesso, indipendentemente dall'assenza di altre problematiche, si attua la scelta di inserire in classe di fattibilità 3, o talvolta in classe 4, le porzioni di territorio con inclinazione maggiore di 45°, per considerazioni di ordine pratico, economico e di corretta ed efficiente gestione del territorio. In settori di territorio con acclività superiore a tale valore, infatti, la realizzazione delle infrastrutture di servizio agli insediamenti (viabilità, reti tecnologiche quali acquedotti, fognature, distribuzione del gas e dell'energia) richiedono oneri economici molto elevati, rendendo di fatto non conveniente, per motivi economici oltre che gestionali, l'urbanizzazione degli areali corrispondenti.

Esempio di carta dell'acclività e della relativa legenda:

 

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ultimo aggiornamento: 16/09/04 - per informazioni: