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Piano di caratterizzazione In primo luogo deve essere predisposto un Piano di Caratterizzazione del sito, che deve essere approvato dal Comune (o dalla Regione, se il caso coinvolge più Comuni) che, di regola, convoca una Conferenza di Servizi alla quale prendono generalmente parte ARPA, Regione, Provincia, ASL ed altri soggetti eventualmente interessati e coinvolti (Ministero dell'Ambiente per i casi di interesse nazionale); questa fase prevede una ricerca che porti ad una dettagliata conoscenza della "storia" del sito e delle attività in esso svolte nel tempo, per giustificare le scelte sulle indagini da eseguire, che devono raccogliere elementi chiari e sicuri sui possibili punti di inquinamento e la tipologia degli inquinanti presenti. Parte integrante del Piano di Caratterizzazione è il Piano dell'Investigazione iniziale: sono indicate tutte le indagini e le prove ritenute necessarie per definire le caratteristiche ambientali del sito, considerate elemento base e necessario alla successiva fase di progettazione dell'intervento stesso. Da sottolineare che il Piano di caratterizzazione deve essere dettagliato, circostanziato ed esaustivo. Infatti gli Enti sono delegati alla verifica delle attività di bonifica (ARPA, ASL) e rilasciano al termine della stessa una certificazione sul completamento della stessa (Provincia). In quest'ambito, parimenti a un collaudo, possono quindi essere effettuate verifiche e, nel caso in cui siano riscontrate difformità o presenza di ulteriori inquinanti, è richiesto il proseguimento nell'intervento di bonifica con ovvi maggiori costi (diretti ed indiretti) per il soggetto che effettua la bonifica stessa. Deve essere interesse prioritario del soggetto che intende procedere alla bonifica raccogliere da subito elementi e dati sicuri ed incontrovertibili sulla situazione di inquinamento dell'area. Questo comporta inizialmente e solo apparentemente un maggiore costo; in realtà ciò si traduce successivamente in un drastico contenimento dei costi (diretti ed indiretti).
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